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Redentoristi napoletani
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MONACHE REDENTORISTE

ORDINE DEL SANTISSIMO SALVATORE

Venerabile Madre Celeste Crostarosa

        Scala è tra le gemme più ridenti della Costiera Amalfitana. Nel 1634 fu autorizzata l'apertura di un conservatorio nel palazzo Della Mura. Venne ampliata la chiesetta accanto alla casa dedicata alla Madonna dal titolo: “Ss. Concezione”. Nel 1711 i Governatori di Scala con i notabili del paese presero la determinazione di trasformare il conservatorio in un autentico monastero. Monsignor Nicola Guerriero prese a cuore questo progetto, prevedendo che ne sarebbero risultati notevoli vantaggi spirituali. Nell'ansia di arrivare all'auspicata trasformazione, nel 1719 chiamò da Napoli i Pii Operai: P. Maurizio Filangieri e P. Tommaso Falcoia, a lui noti quali uomini di azione ed esperti direttori di coscienze. La preparazione doveva disporre il terreno e creare il clima del cambiamento del conservatorio in monastero visitandino, non riservato unicamente alle fanciulle scalesi.

        La casa gentilizia fu ampliata con la cosiddetta fabbrica nuova, consistente nel corpo lungo che si estendeva nel giardino. Il 21 maggio 1720, l'atteso monastero della Visitazione fu inaugurato ufficialmente con solenne liturgia, squilli di campane e sparo dei mortaretti meridionali.

 A capo della nuova comunità fu eletta Madre M. Giuseppa Schisano di Napoli; le 12 giovani che vi entrarono osservarono la Regola della Visitazione. Il Monastero però non fu riconosciuto dall’Ordine della Visitazione perché non fondato direttamente da una Visitandina. L'Istituto di San Francesco di Sales durò appena un decennio e segnò una fase intermedia. Nel gennaio del 1724, consigliate da P. Tommaso Falcoia e consapevoli che ciò era volontà di Dio vennero a Scala le tre sorelle Crostarosa: Giulia, Orsola e Giovanna.

       Mentre era ancora novizia, Giulia, con il nome di Sr Maria Celeste, il 25 aprile 1725, riceve una rivelazione: Gesù le chiede di fondare un nuovo Ordine che sia nel mondo prolungamento della Sua vita e delle Sue virtù. Con l’apporto decisivo di Sant'Alfonso M. de’ Liguori, nella Pentecoste del 1731, il 13 maggio, nacque l’Ordine del SS. Salvatore: il nome esprime proprio la ragion d’essere del nuovo Ordine: continuare nel Cristo la missione che Egli ha ricevuto dal Padre per la salvezza del mondo. L’8 giugno 1750, Papa Benedetto XIV concesse l’approvazione della Regola: il monastero di Scala diventava così la prima comunità d’un ordine monastico con voti solenni e assumeva come l’Istituto maschile il titolo del SS. Redentore.

 

Dio Padre, all’interno della Chiesa, ha voluto l’Ordine del Santissimo redentore con il compito preciso di essere testimonianza chiara ed irradiante dell’amore che Egli ha per noi in Cristo. Noi monache redentoriste siamo chiamate ad essere oggi, per il nostro mondo, una viva memoria, un richiamo di tutto ciò che Gesù ha fatto per la nostra salvezza. Il nostro apostolato consiste nella nostra stessa vita consacrata a Dio, dedicata alla contemplazione che fa nostra l’incessante preghiera di Cristo. Tutto questo sviluppa in noi e attorno a noi una gioia sorridente, una semplicità e una fraternità vera, nello spirito delle beatitudini

 

 

 

 

 

 

 

LA NOSTRA VOCAZIONE-MISSIONE: CAMMINO DI FRATERNITÀ

 

“Trasformate progressivamente in Lui saremo una testimonianza viva della sua carità,

che sola può farlo percepire a tutti i nostri fratelli e a tutte le nostre sorelle

come loro unica verità e unica speranza”.

Costituzioni 17

 

Siamo state chiamate a cercare il Volto di Dio nella Comunità vivendo nella gioia, nella semplicità, nella condivisione, nella gratitudine.

La Comunità contemplativa Redentorista vuole essere nel mondo di oggi una “memoria viva”: testimonianza chiara ed irradiante dell’amore che il Padre ha per noi in Cristo.

 

“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20)

 

La comunità redentorista intesa dalla Crostarosa è unione fraterna nel Cristo Salvatore, che lo rende presente , lo ricorda e lo irradia nella Chiesa e nel mondo. Non è un luogo chiuso e separato per una contemplazione e una perfezione bisognose di una sicurezza dal mondo, ma luogo nel quale la salvezza è presente in maniera tale da irradiarsi negli altri.

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